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Lo Stress

Lo stress è alla base di molti disagi psicologici che insorgono quando le capacità di resilienza, che consentono di gestire l’evento stressante, sono scarse. Le situazioni in cui possono insorgere stati di stress sono diverse e trasversali a ogni ambito dell’esperienza umana: problemi professionali o familiari, cambiamenti di lavoro, trasferimenti, problemi relazionali, perfino il matrimonio o la nascita di un figlio possono essere fonti di stress. Qualunque evento comporti una modifica sostanziale della nostra vita e delle nostre abitudini. Lo stress non è necessariamente negativo come siamo abituati a considerarlo. Esistono due tipologie di stress l’eustress e il distress. L’eustress è una forma di stress positivo che ci aiuta a far fronte alle difficoltà che si presentano nella vita quotidiana preparando il nostro sistema cognitivo ed emotivo a trovare le risorse più adeguate attraverso l’aumento dello stato di attivazione che ci rende più responsivi. L’eustress può essere quindi definito come una condizione psicofisica che facilita la ricerca di soluzioni e la risoluzione di problemi ed è quindi funzionale al processo di adattamento (Selye 1936). Il distress è la forma di stress negativo che si presenta quando la condizione di stress cui siamo sottoposti è prolungata e il livello di attivazione, che non diminuisce, genera uno stato di squilibrio sia fisico che psichico. Questa condizione aumenta la vulnerabilità del soggetto a disturbi di carattere sia psichico che somatico. I disturbi psichici sono costituiti da disturbi d’ansia, depressione, il cosiddetto esaurimento nervoso e i disturbi psicosomatici. I disturbi somatici riguardano invece pressione alta, disturbi cardiaci, gastrici, cefalea.

Fisiologia della reazione di stress

In che modo lo stress modifica il nostro equilibrio psicosomatico? Selye descrive lo stress come una sindrome generale di adattamento (GAS) in risposta a una situazione ambientale (stimolo stressante) che richiede una modifica dello stile cognitivo, emotivo e comportamentale del soggetto ed è costituita da tre stadi:

  • Reazione d’allarme
    coinvolge l’attivazione del sistema nervoso simpatico che mette in condizioni l’organismo di reclutare le risorse cognitive, emotive e comportamentali che permettono di organizzare nell’immediato azioni orientate ad affrontare la situazione stressante. Il sistema nervoso simpatico dal punto di vista evolutivo presiede alle risposte di attacco/fuga (è operante quindi in situazioni di difficoltà) e dal punto di vista fisiologico sostiene lo stato di attivazione necessario al potenziamento delle risorse cognitive e comportamentali per adattarsi alla nuova situazione (aumento dell’attenzione a stimoli interni e esterni, aumento della velocità di valutazione e confronto, aumento della pressione sanguigna, del tono muscolare e della reattività motoria)
  • Resistenza o fase di adattamento
    è caratterizzata dai tentativi dell’organismo di contrastare gli stimoli stressanti attraverso un prolungamento dello stato di attivazione che è sostenuto da un meccanismo di rilascio ormonale, a carico dell’asse ipofisi-ipotalamo-surrene, che permette di mantenere l’assetto cognitivo e comportamentale per far fronte all’evento stressante.
  • Recupero o esaurimento
    il recupero o l’esaurimento dipendono dall’esito della fase di resistenza. Quando l’organismo riesce a mettere in atto delle strategie che consentono l’adattamento positivo alla nuova situazione, allora lo stato di attivazione si allenta progressivamente e l’organismo ritorna in uno stato di equilibrio psicofisico. Se, al contrario, non si riesce a trovare una modalità di adattamento positivo le modifiche causate dallo stato di attivazione, per così dire, cronicizzano provocando un’alterazione permanente dello stato psicofisico.

Risposte personali allo stress e strategie di coping

Ciò che consente di superare favorevolmente la fase di adattamento sono la capacità di resilienza e le strategie di coping, strategie cognitive e comportamentali utilizzate per fronteggiare la situazioni di cambiamento. L’adeguatezza delle strategie di coping è funzione della valutazione che il soggetto fa dell’evento e della percezione che ha delle risorse personali e ambientali per farvi fronte. La valutazione soggettiva di un evento stressante dipende da diversi fattori:

  • fattori temperamentali, non tutte le persone hanno la stessa capacità di tollerare lo stress
  • fattori psicologici che riguardano la capacità di riconoscere e gestire le emozioni che accompagnano le situazioni stressanti e l’intensità con cui si presentano, ovvero le abilità di autoregolazione emotiva. Il senso di autostima e di autoefficacia, ossia la percezione di avere le capacità e di saper trovare le risorse per affrontare le situazioni difficili.
  • fattori relazionali che sono relativi al supporto di una rete sociale e alla propensione a cercarlo anche in maniera attiva. La ricerca del supporto sociale è però legata all’idea che l’altro sia disponibile a tenderci una mano nel momento del bisogno.

Affrontare lo stress

Fronteggiare adeguatamente un evento stressante richiede, come già accennato, dei buoni strumenti adattativi quali abilità di gestione delle emozioni, stile di pensiero orientato alla soluzione di problemi, abilità relazionali e sociali che sono fattori protettivi dalla solitudine e fonte di arricchimento delle proprie risorse, spirito di non arrendersi ai momenti di difficoltà. Tutte queste caratteristiche fanno parte delle abilità di resilienza. Quando, per motivi situazionali o legati alle proprie esperienze di vita, la nostra resilienza vacilla può essere opportuno chiedere aiuto a un professionista. Negli interventi sulla gestione dello stress l’efficacia del lavoro psicologico può essere aumentata sia dalle tecniche di rilassamento che dall’attività fisica, che aiutano il rilascio della tensione accumulata e aumentano il senso di benessere e di autoefficacia. E’ possibile correre ai ripari prima di essere travolti dallo stress

  • imparando ad ascoltare e a dare valore ai segnali che provengono dal corpo che ci informano che stiamo per oltrepassare il limite
  • imparando che si può dire no anche senza sentirsi in colpa
  • imparando che si può chiedere aiuto quando ci sentiamo in difficoltà e che possiamo delegare all’altro senza che questo ci faccia sentire incapaci o inadeguati

Dott.ssa Teresa Conti
Psicologa Psicoterapeuta a Bologna (Zona Saffi)

Dott.ssa Teresa Conti

Mi chiamo Teresa Conti, vivo a Bologna, sono iscritta all’ordine degli psicologi dell’Emilia Romagna con il n. 3421 e il mio orientamento teorico è il modello costruttivista intersoggettivo, in cui mi sono formata presso la scuola di psicoterapia Cesipc di Firenze.

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